Protezione dell’infanzia ad Haiti
Progetto di consolidamento del sistema di affido familiare rivolto ai minori non accompagnati e privi di protezione parentale in Haiti.
Data di avvio
1 Marzo 2022Durata
12 mesiRealizzato da:
Terre des Hommes ItaliaObiettivi
Consolidare e ampliare lo strumento dell’affido famigliare dei minori privi di protezione parentale — inclusi sia i minori negli istituti che i minori in confitto con la legge che necessitano di reinserimento sociale — attraverso l’identificazione e la formazione di famiglie di accoglienza in vista del reinserimento.
Rafforzare i membri della comunità (genitori, leader della comunità) per contribuire al meglio alla creazione di un ambiente rispettoso dei diritti dei bambini.
Rafforzare le conoscenze nell'affido e nel campo della protezione dell'infanzia in generale attraverso la formazione di agenti e partner e un costante lavoro di affiancamento agli organi statali.
Il progetto mira a realizzare un ambiente protettivo per i bambini, attraverso l’appoggio e il consolidamento del sistema di affido famigliare per i minori non accompagnati e privi di protezione parentale in Haiti.
La situazione dei bambini privati delle cure parentali è una delle principali preoccupazioni espresse dalle organizzazioni che lavorano nella protezione dell’infanzia ad Haiti, dove recenti stime hanno evidenziato che 838.716 minori necessitano di protezione. Nell’isola è ancora molto diffusa la pratica di collocare i minori in orfanotrofi, con conseguenze negative sul loro sviluppo psicofisico. Inoltre, il paese è noto per i restavec, bambini lasciati presso parenti in cambio di cibo e ricovero e costretti a restituire con lavoro domestico. L’Istituto per il Benessere Sociale e la Ricerca (IBESR) ha istituito l’affido come forma alternativa di protezione per impedire che i bambini e le bambine vengano collocati negli istituti. È quindi l’IBESR che — dopo un percorso di presentazione, conoscenza e formazione — riconosce una famiglia che ne ha fatto richiesta come “idonea” per l’affido. Oltre ai bambini negli istituti, esiste una seconda categoria di minori che ha necessità di accoglienza diversa dalla famiglia biologica: i minori in conflitto con la legge che escono da periodi di privazione di libertà, che necessitano di reinserimento sociale e — per ragioni diverse — non hanno una famiglia biologica in grado di accoglierli.
Le azioni del progetto si concentreranno sul sostegno ai minori separati e/o privi di protezione famigliare attraverso lo strumento dell’affidamento in famiglia ospitante. La cura individuale dei bambini e delle bambine sarà affiancata al rafforzamento della comunità, incentrato sulla sensibilizzazione e formazione dei suoi membri, così da ridurre gli abusi sui minori. Ciò avverrà parallelamente ad un costante lavoro di affiancamento agli organi statali volto a garantire un loro rafforzamento istituzionale.
I bambini e le bambine sostenuti dal progetto saranno cento, distribuiti su vari casi di intervento tra ricerca e mediazione, affidamento, ricongiungimento, e sostegno (anche economico) delle famiglie ricongiunte. Il progetto terrà conto delle differenze e delle specificità di genere nella pianificazione e realizzazione delle attività, al fine di garantire pari opportunità e risultati.