COMETA

Il progetto — di natura scientifica — è realizzato da un soggetto capofila insieme ad altri cinque soggetti con sedi nelle regioni Lazio, Emilia-Romagna e Puglia, ma ha impatto a livello nazionale.

Completato Ricerca

Data di avvio

1 Aprile 2021

Durata

12 mesi

Realizzato da:

Istituti Fisioterapici Ospitalieri - Istituto Regina Elena

Obiettivi

Valutare l’impatto diretto e indiretto della pandemia su pazienti oncologici, con malattie autoimmuni o deficit immunitari, in termini di gravità e aderenza ai protocolli di trattamento, allo scopo di garantire loro il miglior trattamento clinico e terapeutico.

Implementare la capacità a lungo termine di effettuare interventi diagnostici e chirurgici su pazienti fragili, anche con strumenti di telemedicina.

Creare una biobanca Covid-19 a disposizione futura di altre istituzioni. In particolare, costruire una biobanca di tamponi oro- e naso-faringei per analizzare i profili di mutazione, e una biobanca di plasma e sangue per determinare alterazioni della risposta immunitaria in pazienti infetti da SARS-Cov-2, con o senza comorbidità.

Intraprendere un’azione organizzativa nei centri Covid e non-Covid per garantire servizi sanitari appropriati in un ambiente sicuro.
Nei centri non-Covid, assicurare e implementare la permanenza di tale status, garantendo al contempo il proseguo delle attività di assistenza sanitaria. Nei centri Covid, implementare i percorsi differenziali tra pazienti positivi e negativi per assicurare un livello appropriato di cure e garantire la sicurezza.

Sviluppo di approcci e metriche per misurare l’impatto e migliorare gli esiti clinici dei pazienti con fragilità nell’era del COVID-19.

L’impatto dell’epidemia da Coronavirus sul Sistema Sanitario Nazionale (SSN) sta crescendo a ritmi sostenuti. Nelle infezioni da SARS-Cov-2, la risposta immunitaria del paziente è la causa principale della severità della malattia. In questa situazione critica, i pochi dati disponibili non ci consentono di fornire guide pratiche per la cura dei malati oncologici o immunodepressi. È necessario dunque un passo in avanti ulteriore, indirizzando bisogni e domande specifiche dei pazienti fragili nell’era della pandemia. 

Oltre agli effetti diretti della pandemia Coronavirus in termini di letalità e mortalità, è prevedibile un suo grave impatto indiretto sullo stato di salute generale della popolazione, in particolare per le persone fragili già affette da malattie croniche precedenti. La necessità di allocare ampie sanitarie all’emergenza in atto, il rinvio delle visite sanitarie di routine e l’invito ad evitare controlli medici se non strettamente necessari, potrebbero condurre all’interruzione o al rallentamento della cura delle patologie. Come conseguenza, lo status di salute dei pazienti con condizioni patologiche croniche è a rischio di peggioramento, sia durante che dopo la crisi.

Le azioni proposte saranno applicabili in maniera differenziale sia negli istituti Covid che in quelli non-Covid.

Oltre al capofila (Istituti Fisioterapici Ospitalieri, Roma – Istituto Nazionale Tumori Regina Elena), gli altri soggetti coinvolti nel progetto sono

Istituti Fisioterapici Ospitalieri, Roma – Istituto Dermatologico San Gallicano, ASL Roma 1 – Dipartimento di epidemiologia del Servizio Sanitario Nazionale, Sapienza Università di Roma  – Dipartimento di Medicina Clinica e Molecolare – Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea, Istituto Giovanni Paolo II di Bari – Dipartimento di medicina oncologica, USL-IRCCS di Reggio Emilia – Oncologia delle radiazioni.