Circoli Rifugio – Più corridoi per la libertà 2
Organizzare corridoi umanitari per rifugiati in fuga dalla Libia e dall’Afghanistan, garantendo loro protezione e accoglienza in Italia, in continuità con le precedenti annualità.
Data di avvio
14 Aprile 2025Durata
12 mesiRealizzato da:
Arci ApsObiettivi
Promuovere canali di ingresso sicuri e legali per le persone rifugiate che cercano di raggiungere l’Italia e l’Europa in cerca di protezione.
Allargare la rete dei circoli rifugio garantendo l’accoglienza di almeno 120 persone arrivate in Italia tramite corridoi umanitari.
Avviare percorsi di inclusione sanitaria, legale, sociale, educativa, formativa e lavorativa.
Coinvolgere le persone accolte nelle attività di promozione socio-culturale promosse dalla rete dei circoli rifugio.
Da luglio 2022, grazie ai fondi 8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, ARCI ha partecipato all’implementazione di 10 corridoi umanitari dall’Iran, dal Pakistan, dal Niger, dalla Libia e dall’Egitto, grazie ai quali 286 persone in quota Arci hanno potuto raggiungere l’Italia, venendo accolte dalla rete dei Circoli Rifugio, che conta più di 20 circoli diffusi in 13 regioni d’Italia. Questa rete promuove accoglienza diffusa in appartamenti dedicati, équipe con professionisti di diversi profili, accompagnamento nella procedura per il riconoscimento dello status di rifugiato e nei percorsi di inclusione sociale, sanitaria e formativa. È una forma di accoglienza sostenuta dal basso che coinvolge il territorio a partire dalle persone socie del circolo, che diventa perciò un luogo di riferimento, un punto di ritrovo, di socialità e di accompagnamento all’autonomia anche dopo il percorso di accoglienza..
Circoli Rifugio – Più corridoi per la libertà 2 permette di garantire continuità ai precedenti progetti, al fine di accogliere altre/i 120 cittadine/i afghane e persone attualmente in Libia a cui è riconosciuto lo status di rifugiato dall’Agenzia Onu per i rifugiati (UNHCR).
L’intervento è rivolto a donne sole e con famiglia, attiviste/militanti/difensori diritti umani, persone che si riconoscono nella comunità LGBTQ+, giornaliste/i e le loro famiglie.
In particolare, Arci ha attivato due tipi di corridoi umanitari, diversi tra loro per le esigenze delle persone accolte.
Nel caso delle persone provenienti dalla Libia, molte hanno gravi problemi di salute, quindi il percorso di accoglienza è pensato per offrire cure e aiuto nel recuperare forza fisica e mentale, in modo che possano poi costruirsi una vita autonoma.
Per le famiglie afghane, invece, spesso formate da persone attiviste, uno degli obiettivi principali è aiutarle a ricostruire rapidamente i legami con il loro lavoro e la loro comunità.