Creare un ambiente protetto ad Aleppo

Contribuire a rafforzare il sistema di protezione dell'infanzia in Siria secondo i principi della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, potenziando il coinvolgimento attivo dei membri della comunità nei meccanismi di protezione comunitari.

In corso Diritti umani Educazione

Data di avvio

16 Febbraio 2023

Durata

12 mesi

Realizzato da:

Terre des Hommes Italia

Obiettivi

Migliorare la resilienza e le capacità di coping delle bambine e dei bambini che vivono nella crisi siriana, grazie alla partecipazione al programma di resilienza (PSS).

Fornire una formazione al personale locale e al personale educativo del MOE per essere in grado di offrire ai bambini sessioni di supporto psicosociale che promuovano la protezione dell'infanzia e i processi di costruzione della pace.

Promuovere il concetto di costruzione della pace nelle scuole e nelle comunità locali e rafforzare la capacità delle studentesse e degli studenti di progettare, realizzare e valutare attività di costruzione della pace di portata e impatto crescenti.

Sensibilizzare i leader e i membri della comunità locale sulle tematiche relative alla protezione dell’infanzia, all’educazione alla pace e ad un approccio di genitorialità positiva.

La seconda fase del progetto Creare e consolidare un ambiente protetto e improntato alla pace per i bambini colpiti dalla crisi siriana si concentra nella zona di Aleppo nelle aree di: Bostan al Qaser, Al Salheen, Maisaloon e Al Hamadania 1070.
Agisce in difesa dei diritti umani fondamentali dell’intera popolazione siriana, con particolare attenzione alla protezione dei bambini, delle donne e delle persone con disabilità. L’intervento sarà basato sulle seguenti azioni:

  • Nelle aree target di Aleppo, 1000 bambine e bambini ricevono servizi PSS (Programma di resilienza) – adattati alle loro esigenze specifiche – che promuovono la resilienza e l’educazione alla pace e sostengono la comunicazione non violenta e la risoluzione dei conflitti.
  • Organizzare attività di formazione per insegnanti e membri volontari sul tema del peacebuilding (in particolare, su capacità di risoluzione dei conflitti, capacità di negoziazione e la protezione dell’Infanzia).
  • Fornire supporto alla creazione di club studenteschi, con l’obbiettivo di sviluppare un ambiente non violento e di collaborazione e fiducia tra gli studenti e di campagne per la promozione di educazione alla pace.
  • Organizzare sessioni di sensibilizzazione a favore di almeno 2000 genitori, per aumentare la consapevolezza relativa ai problemi dei bambini e delle bambine.
  • Organizzare attività di formazione a 25 leader e caregiver della comunità riguardo il meccanismo di protezione basato sulla comunità, analizzando i bisogni e gli ostacoli e identificando insieme soluzioni concrete.
  • Sostenere i membri locali nella pianificazione, nell’attuazione e nei processi di creazione e progettazione di iniziative, servizi ed eventi per la loro comunità al fine di promuovere la costruzione della pace e della coesione sociale.

Dopo undici anni di crisi, la maggior parte dei siriani si trova ad affrontare un contesto in costante declino umanitario: gli indicatori umanitari ed economici continuano a deteriorarsi, i servizi di base e le altre infrastrutture critiche sono sull’orlo del collasso, i diffusi e frequenti blackout dell’elettricità fanno sì che più della metà dei siriani debba regolarmente affidarsi alle candele per illuminare le proprie case e chi si ammala ha solo poche possibilità di trovare un ospedale funzionante, oltre alla costante paura di attentati in cui ancora diverse parti del Paese continuano a vivere, a un’epidemia di colera in corso e agli shock climatici che aggravano una situazione già disastrosa.
A causa di queste sfide, nel 2023, 15,3 milioni di persone avranno bisogno di assistenza umanitaria, di cui 7 milioni di bambini e 6,8 milioni di sfollati interni.
La crisi economica e alimentare e la riduzione delle opportunità per le donne e le ragazze di vivere in un luogo sicuro hanno portato a un’esacerbazione dei rischi di violenza di genere, nelle sue diverse forme, tra cui: violenza da parte del partner e della famiglia, violenza sessuale e molestie, matrimonio precoce e forzato, e episodi di sfruttamento e abuso sessuale (VAS), violenza online.
Secondo le stime delle Nazioni Unite, circa 8,5 milioni di persone hanno bisogno di assistenza PSS (un aumento di 1,2 milioni rispetto al 2022), di cui il 55,7% sono donne e il 37,5% ragazze.
Inoltre, si stima che 1 persona su 5 soffra di qualche forma di disabilità, per lo più causata dal conflitto in corso, che aumenta la possibile esposizione a GBV.
Oltre alle preoccupazioni legate alla violenza di genere, anche quelle relative alla protezione dell’infanzia rimangono allarmanti, con più di 5,9 milioni di bambini che hanno urgente bisogno di molteplici servizi per la loro protezione. La crisi economica sta alimentando meccanismi di sopravvivenza dannosi, contribuendo alla normalizzazione dello sfruttamento di minori. La maggior parte delle comunità vulnerabili riferisce di ricorrere al matrimonio precoce – soprattutto per le ragazze – e al lavoro minorile, per i ragazzi.