Giovani al centro
Interventi di supporto psicologico per la popolazione detenuta con disagio psichico a Milano e Monza.
Data di avvio
3 Marzo 2025Durata
12 mesiRealizzato da:
A&I scs OnlusObiettivi
Intercettare precocemente i soggetti in situazioni di fragilità, individuando i loro bisogni a livello concreto, psicologico, relazionale ed esperienziale.
Intervenire sulla dimensione emotiva e relazionale dei partecipanti alle attività, al fine di riattivare le competenze relazionali e di base necessarie per accedere a percorsi di inclusione sociale con un ruolo attivo.
Realizzare interventi individuali riabilitativi interni agli Istituti di Pena, ad integrazione delle attività trattamentali e terapeutiche già in essere.
Il progetto “Giovani al centro” intende strutturare e consolidare un modello, integrato, multidisciplinare e olistico per la promozione di interventi di natura riabilitativa a favore di minori e giovani adulti in esecuzione della pena, con fragilità psichica, detenuti presso la Casa Circondariale di Monza, la Casa Circondariale di San Vittore, e l’Istituto Penale per minorenni C. Beccaria di Milano, rispondendo a bisogni di target specifici (minori e giovani adulti detenuti sia italiani sia stranieri).
La fragilità psichica riscontrata in questi contesti si riferisce sia a quadri psicopatologici preesistenti alla detenzione sia a risposte di tipo reattivo ad eventi traumatici quali imprigionamento, rimorso per il delitto commesso, previsione di condanna o la condanna stessa.
A fianco di patologie di rilevante entità, si trovano spesso situazioni di fragilità psichica e di grave marginalità sociale che possono essere associate a momenti particolarmente traumatici come l’ingresso o la dimissione dall’Istituto, la difficile e forzata convivenza in reparto, la deprivazione di legami familiari e affettivi, percorsi migratori traumatici: si tratta di situazioni in cui diviene fondamentale avere la possibilità di usufruire di uno spazio protetto, connotato da relazioni orizzontali e verticali positive, che consenta un confronto con altre persone che si trovano in analoga situazione e offrano adeguato contenimento di ansie e paure, in un’ottica di riabilitazione e di prevenzione di un aggravamento del malessere psicologico.
Dal 2005, A&I ha avviato il dispositivo socio riabilitativo “Centro Diurno”, che viene proposto ai soggetti detenuti o in misura di comunità con fragilità psichica.
Il modello prevede attività continuativa a cadenza bi/trisettimanale in piccolo gruppo, dove operatori esperti ascoltano e accompagnano in esperienze pratico espressive le persone ristrette. Tale programma ha dato ottimi risultati: l’Amministrazione Penitenziaria ha infatti richiesto di duplicare l’esperienza in numerosi Istituti di pena e compreso il contesto minorile, sia internamente all’IPM Beccaria, sia sul territorio per i giovani in misura di comunità.
Attraverso il progetto “Giovani al centro” si intende dare continuità ai Centri Diurni per Giovani e Giovani Adulti, interni agli Istituti di pena di San Vittore, Monza, IPM C. Beccaria, e per ragazzi in carico agli Uffici di servizio sociale per i minorenni.
I Centri Diurni prevedono un’équipe multidisciplinare composta da: psicologo, educatore e docente artistico.
Le attività dei Centri hanno lo scopo di permettere il riconoscimento di risorse personali positive, stimolare capacità manuali e sociali, fornire insegnamenti propedeutici ad attività più strutturate, quali l’insegnamento scolastico e/o l’attività lavorativa.
La possibilità offerta dai Centri Diurni di vivere relazioni e contesti positivi, dove potersi sperimentare in spazi protetti, supportati da pari e da figure di riferimento specifiche (psicologi, educatori, maestri d’arte, mediatori linguistico-culturali e docenti), permette anche a chi ha vissuto in contesti relazionali poveri, conflittuali e disfunzionali, di instaurare relazioni evolutive e di fiducia con gli operatori e con le Istituzioni, prerequisito necessario per l’avvio di percorsi di inclusione sociale, che potranno proseguire, se supportati da un’ampia rete di sostegno, anche al termine della pena.
Si prevede una presa in carico di circa 50 utenti nell’arco dei 12 mesi di durata del progetto.