REAMA
Viene attuato su tutto il territorio nazionale attraverso sportelli gratuiti online.
Data di avvio
1 Ottobre 2020Durata
12 mesiRealizzato da:
Fondazione PangeaObiettivi
Tutela e applicazione dei diritti umani. Aumentare la capacità di risposta e allargare la rete degli sportelli REAMA online per favorire la realizzazione dei diritti umani, la loro tutela e messa in atto. Si forniscono servizi specializzati per accogliere e orientare ogni donna in maniera personalizzata ed empatica, volti a liberare dalla paura e dalla violenza. È previsto un lavoro di ascolto di circa 170 donne in più. Il lavoro della rete nel suo complesso permetterà a 1200-1400 donne di essere orientate, prese in carico, e messe in sicurezza. È inoltre prevista l’apertura di un primo nucleo di casa rifugio d’emergenza.
Prevenzione della violenza e campagne di sensibilizzazione. Creare processi di consapevolezza nell’opinione pubblica al fine di modificare l’aspetto culturale che sottende e giustifica la violenza. Infondere la convinzione che la violenza sulle donne è una violazione della persona e dei diritti umani, pertanto non va sopportata, tollerata e taciuta, ma denunciata e affrontata al fine di migliorare la società in cui viviamo tutte e tutti. È prevista la messa in atto di un piano di comunicazione che coinvolga almeno cinquantamila persone, con 25 eventi di sensibilizzazione e tre convegni.
Advocacy. Lavorare affinchè leggi, politiche, misure, protocolli e procedure operative recepiscano gli standard delle Convenzioni internazionali (convenzione di Istanbul e CEDAW) per la prevenzione e il contrasto alla violenza e per favorire pari opportunità tra uomini e donne. È prevista la produzione di un rapporto all’ONU sugli avanzamenti dei diritti umani e delle donne in Italia.
Giustizia. Favorire la nascita di percorsi per avvocati specializzati sulla violenza, e favorire lo scambio tra le avvocate su leggi, processi e modalità per permettere un accesso alla giustizia che non sia ostacolato da stereotipi, stigma e inerzia. È prevista la produzione di un documento sulle criticità dell’azione giudiziaria nei confronti delle donne a cura della task force giuridica di REAMA.
Nei periodi di quarantena dovuti all’emergenza Covid-19, la violenza di genere contro le donne — già presente nella nostra società — si è aggravata ulteriormente. Isolamento, convivenza forzata, restrizioni alla circolazione e instabilità socio-economica stanno comportando per molte donne e per i loro figli il rischio di una maggiore esposizione alla violenza domestica e assistita.
La prolungata condivisione dello spazio abitativo con l’autore di violenza ha comportato non solo un aumento del numero di episodi di violenza ma anche un loro aggravamento. Le disposizioni normative in materia di distanziamento sociale introdotte al fine di contenere il contagio si sono rivelate un ulteriore elemento che ha ostacolato le donne dalla possibilità di richiedere aiuto e di essere accolte e ricevere tutela.
Attraverso degli sportelli antiviolenza online — uno sulle varie forme di violenza e uno specifico sulla violenza economica — il progetto della Rete antiviolenza per l’empowerment e l’auto mutuo aiuto REAMA, attivo dal 2018, ha potuto fornire risposte immediate ed efficaci. Nei periodi di lockdown gli sportelli hanno registrato un andamento in controtendenza rispetto alla diminuzione dei contatti telefonici, poiché per le donne è stato più facile scrivere che telefonare.
Ora è arrivato il momento di dare risposte strutturali e di lungo periodo, sia nel supporto delle donne che stanno tuttora subendo violenza che nel sostegno a quelle che hanno intrapreso un percorso di fuoriuscita.
Le realtà territoriali attive nel progetto: Punto A Capo (Chivasso, Torino), Servizio antiviolenza “Giù le mani”, Cooperativa La Bitta (Domodossola), Prospettiva Donna (Olbia), Centro antiviolenza telefono Rosa (Treviso), Biancarosa Onlus (Verona), Associazione Mondogira (Este, Padova), Fondazione Somaschi (Milano), CASD (Milano), Associazione Nosotras (Firenze), Associazione Randi (Livorno), Cooperativa Sociale Polo 9 (Ancona), Il Faro Società Cooperativa Sociale (Macerata), Associazione Il Lume (Treia), Cooperativa Sociale On the Road (San Benedetto del Tronto), Centro antiviolenza – GiuridicaMente Libera (Roma), Sportello Punto D (Ostia, Roma), Centro antiviolenza “Marielle Franco” – Ponte Donna (Nettuno, Roma), Centro antiviolenza “Il Filo di Arianna” – Ponte Donna (Colleferro, Roma), Centro antiviolenza “Federica Mangiapelo” (Anguillara Sabazia, Roma), Associazione Manden (Vallo della Lucania), Casa Rifugio “Antonella Russo” (Ospedaletto d’Alpinolo, Avellino), Centro antiviolenza “Renata Fonte” (Lecce), Centro antiviolenza “Paola Labriola” – Associazione Giraffa Onlus (Bari), Associazione Artemisia Gentileschi (Paola, Cosenza), EuroCoop (Camini), Associazione Pink Project (Capo d’Orlando, Messina), Rete Nazionale Antiviolenza “Frida Kahlo” Onlus (Barcellona Pozzo di Gotto, Messina), Centro antiviolenza “Fuori dall’ombra” – Associazione Ipso facto (Modica, Ragusa), Associazione Codice Rosso (Scicli, Ragusa), Associazione Il Filo di Seta (Vittoria, Reggio Calabria), Sportello Casa delle Donne (Ragusa), Work in Progress Pink House (Floridia, Siracusa), Centro Antiviolenza “Lia Pipitone” – Associazione Millecolori (Palermo).
Per approfondire:
Il Nuovo Rinascimento 696, 3 marzo 2021: “REAMA – Una rete per contrastare la violenza sulle donne”