Doti: diritti e opportunità per tutte e tutti
Viene attuato in 11 città che coprono 10 regioni italiane: Brindisi, Catania, L’Aquila, Locride, Milano, Palermo, Potenza, Prato, Roma, Udine, dove hanno sede operativa i partner di progetto.
Data di avvio
1 Febbraio 2022Durata
12 mesiRealizzato da:
Save The Children ItaliaObiettivi
Garantire la presa in carico di 628 bambini, bambine e adolescenti in condizioni di vulnerabilità e a rischio di esclusione sociale, così da favorire lo sviluppo delle loro competenze e dei loro talenti, evitando che la crisi prodotta dalla prolungata chiusura delle scuole e dall’aumentare delle povertà possa colpire la loro possibilità di sperimentare e seguire le proprie passioni.
Promuovere da parte degli enti pubblici coinvolti nel progetto l’adozione di un modello di presa in carico integrata volta all’erogazione di doti educative di comunità, ovvero la fornitura di beni e servizi educativi in contesti diversi da quelli dove sorgono i Punti Luce (spazi ad alta densità educativa).
Con il progetto DOTi_Diritti ed Opportunità per Tutte e tutti Save the Children intende dare continuità all’intervento dedicato alle doti educative, già sostenuto dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai grazie ai fondi 8×1000 del 2020, andando a rafforzare la componente che riguarda le doti di comunità. L’utilizzo dello strumento della dote educativa — capace di lavorare su resilienza e competenza — continua a rappresentare la risposta concreta ai bisogni e ai diritti di bambini e ragazzi, e la sperimentazione delle doti di comunità ha sottolineato ulteriormente il ruolo della comunità educante nella capacità di risposta, coesione e solidarietà.
A titolo esemplificativo, per bambine e bambini dai 6 ai 13 anni sono previste:
- la fornitura di beni essenziali per garantire il diritto allo studio (acquisto di zaini, penne, quaderni, kit educativi, libri di testo, tablet, pagamento della mensa scolastica, etc);
- la possibilità di frequentare attività extrascolastiche;
- la possibilità di frequentare campi estivi al mare, in montagna o altre città, o di aderire a gite scolastiche e viaggi di istruzione.
Sempre a titolo esemplificativo, per ragazze e ragazzi dai 13 ai 17 anni sono previste:
- la possibilità di scegliere il percorso scolastico più appropriato dopo la scuola secondaria di primo grado (sostenimento delle spese di iscrizione alla scuola secondaria di secondo grado, acquisto della strumentazione idonea per seguire i corsi, acquisto di titoli di trasporto per raggiungere le sedi di studio, etc);
- la possibilità di scegliere un percorso professionalizzante, qualora non si intenda terminare il ciclo di scuola secondaria di secondo grado (erogazione di corsi di sartoria, falegnameria, estetica, cucina, o acquisto della strumentazione necessaria per frequentare gli stessi).
Oggi in Italia sono oltre un milione e tre cento mila i bambini, bambine e adolescenti che vivono in povertà assoluta, il 13,6% del loro totale. Nel nostro Paese, in poco più di dieci anni la povertà materiale è aumentata di dieci punti percentuali e ha raggiunto nel 2020 il suo massimo storico degli ultimi 15 anni.
L’emergenza Covid-19 ha allargato ulteriormente la forbice delle diseguaglianze e i divari di accesso a tutte le opportunità di sperimentazione e apprendimento fondamentali per la crescita. La chiusura delle scuole ha fotografato un Paese che non era pronto all’utilizzo delle strumentazioni tecnologiche, la cui capacità di utilizzo e disponibilità — accanto a quella della connessione internet — rimane ancora non a portata di tutti. La didattica a distanza, seppur fondamentale, ha lasciato indietro molti bambini e adolescenti che non vi hanno mai avuto accesso, non hanno potuto seguirla in maniera continuativa, e/o non hanno avuto il supporto necessario o gli spazi adeguati per seguirla, con conseguenze drammatiche in termini di rischio di dispersione scolastica e aumento della povertà educativa. Per coloro già in condizioni di fragilità e vulnerabilità è aumentato il pericolo di entrare in un percorso volto ad ingrossare le fila dei cosiddetti NEET, o i circuiti di lavoro sommerso e criminalità.
Tutto ciò ha fatto emergere in maniera netta l’importanza di garantire un’istruzione inclusiva e l’accesso gratuito a opportunità educative di qualità, quale chiave per interrompere il ciclo di trasmissione della povertà e rappresentare un ascensore sociale necessario per la ripartenza del Paese.