Ancora natura per il Col di Lana
Si svolge in un’area forestale di 150 ettari del Col di Lana, Veneto, duramente colpita dalla tempesta Vaia nel 2018.
Data di avvio
1 Agosto 2022Durata
24 mesiRealizzato da:
Associazione PEFC ItaliaObiettivi
Mettere in sicurezza i versanti interessati dalla tempesta Vaia rimuovendo il legname abbattuto in un’area di 150 ettari, favorendo così la rinnovazione naturale della zona.
Riforestare i versanti piantando 420 alberi, riadeguando le aree e i percorsi naturalistici anche in un’ottica didattica, turistica e meditativa.
Produrre materiale divulgativo e creare occasioni di approfondimento, ai fini di sensibilizzare i cittadini e le aziende e di raccogliere fondi così da dare seguito alle attività intraprese.
Organizzare lezioni e incontri formativi nelle scuole secondarie di secondo grado della zona, per illustrare ai ragazzi il ruolo dei boschi e delle foreste nell'ambiente e nella zona del Col di Lana, il ruolo del verde nel contrasto ai cambiamenti climatici e le buone pratiche ambientali da poter osservare quotidianamente.
Il progetto dà seguito ad un’ampia azione antecedente promossa da PEFC Italia e Rete Clima per mettere in sicurezza e rimboschire le aree montuose coinvolte dalla disastrosa tempesta Vaia, avvenuta tra il 26 e il 30 ottobre 2018, che ha coinvolto parte dei boschi di Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia. In particolare, l’area del Col di Lana è stata colpita molto duramente. È attualmente presente ancora molto legname a terra, causando instabilità dei versanti e problemi di carattere idrogeologico.
Verrà rimossa parte del legname abbattuto, destinandolo alla comunità del territorio, anche attraverso una filiera solidale. Saranno inoltre ripiantati gli alberi nell’area, creando un bosco più resiliente rispetto alle formazioni forestali pre-Vaia.
Con il ripristino delle aree danneggiate se ne riattiverà anche la fruizione turistica, diminuita dopo la tempesta per l’impraticabilità dei sentieri. In questo senso, saranno creati percorsi che valorizzino aspetti naturalistici e paesaggistici, e che possano diventare luoghi di riflessione, spiritualità e aumento della conoscenza.
Il progetto si pone quindi l’obiettivo di intervenire sulla triplice sostenibilità ambientale, economica e sociale:
- Ambientale grazie al ripristino delle aree danneggiate, andando quindi a creare una formazione forestale più consona alla zona geografica e pedologica, assicurando una miglior risposta nei confronti di eventi estremi, ripristinando la biodiversità e quindi contribuendo alla lotta ai cambiamenti climatici;
- Economica perché le operazioni saranno affidate ad imprese boschive ed artigiani della zona — e tali introiti permetteranno anche la prosecuzione delle attività di riforestazione;
- Sociale perché grazie alla ripresa del turismo verranno raccontate la tempesta e il suo impatto devastante, l’influenza dei cambiamenti climatici e l’importanza di una gestione forestale sostenibile. Inoltre, l’affluenza turistica veicolata anche dai nuovi percorsi garantirà entrate economiche per alimentare la fragile economia montana.
La ricostruzione della foresta distrutta dalla tempesta Vaia sarà quindi un importante momento di ripartenza per un territorio e per una comunità che hanno vissuto in prima persona i danni del riscaldamento globale.
Le realtà territoriali attive nel progetto:
Il progetto è realizzato in partenariato con Rete Clima — una delle prime realtà italiane a portare avanti progetti di compensazione delle emissioni — e con Coldiretti Belluno, che rappresenta il territorio oggetto degli interventi e la comunità di persone e aziende che ogni giorno vivono la zona.