In&Aut. A lavoro per l’inclusione – Fase II

Viene attuato in Lombardia, a Baranzate (Città Metropolitana di Milano) e in altri comuni della fascia settentrionale del Milanese, in contesti caratterizzati da vulnerabilità socioeconomica.

In corso Educazione

Data di avvio

1 Giugno 2024

Durata

24 mesi

Realizzato da:

Associazione La Rotonda

Obiettivi

Aumentare la dotazione di risorse, capacità ed opportunità per i giovani NEET con gravi vulnerabilità fisiche e/o mentali. Fornire ai giovani beneficiari un sostegno alla crescita personale, alla motivazione e all’esplorazione del proprio potenziale adattato alle proprie esigenze, attraverso sostegno psicologico e colloqui motivazionali individuali.

Accrescere l’attenzione di soggetti privati, pubblici ed economici sul tema dell’inserimento lavorativo di NEET con disabilità fisiche e/o mentali, permanenti o temporanee. Sensibilizzare il settore pubblico e privato sul tema, avvalendosi di una base dati accurata, di casi studio approfonditi e di buone pratiche replicabili, così da stimolare dei circuiti virtuosi di inclusione.

Sostenere i giovani beneficiari nella ricerca attiva del lavoro e nell’accrescimento delle proprie competenze professionali. Fornire loro una formazione sui diritti e doveri dei lavoratori, tutele sindacali, tipologie di contratto e relativa documentazione, nonché delle attività di tutoraggio individualizzato per la ricerca attiva del lavoro che prenda in considerazione le loro vulnerabilità ed eventuali disabilità.

Al fine di dare continuità all’intervento avviato nel 2021, il progetto “In&Aut. A lavoro per l’inclusione – Fase II” si pone l’obiettivo di aumentare la dotazione di risorse, capacità ed opportunità per un ingresso consapevole nel mondo del lavoro di giovani NEET con gravi vulnerabilità fisiche e/o mentali nel territorio Nord di Milano (Baranzate e dintorni), che nella gran parte dei casi vivono in condizioni di povertà.

A fare le spese delle difficoltà economiche delle famiglie sono soprattutto i minori a rischio di deprivazione materiale e educativa, in un contesto sociale generale nel quale il bagaglio di competenze e conoscenze richieste nel mondo del lavoro è sempre più elevato, e dunque, il rischio di esclusione sempre più frequente.

Nel caso di persone affette da povertà multidimensionale, alla vulnerabilità educativa e socio-economica si aggiungono il disagio psicologico e le disabilità fisiche e mentali. In questi casi, il lavoro diventa un traguardo praticamente inarrivabile.

Il progetto intende lavorare su un vuoto istituzionale: agli “esclusi” dal mondo del lavoro a causa di fragilità temporanee o permanenti non riconosciute dalla legislazione corrente e difficilmente intercettabili (povertà educativa, disagio economico e mentale, violenza, depressione, ulteriormente aggravatesi con la pandemia da Covid19), si affiancano i giovani con disabilità riconosciute, ma non per questo facilitati nella ricerca e nel mantenimento di un’occupazione stabile. 

In Italia, meno di 1 persona disabile su 5 lavora, ma nel caso di soggetti affetti da autismo la percentuale si alza al 99%. Inoltre, secondo i dati ISTAT la sensibilità delle aziende verso la diversità – sia essa di genere, orientamento religioso, nazionalità ed etnia o disabilità – è ancora molto debole.

In una logica d’intervento orientata al medio-lungo periodo, si andrà a generare un miglioramento dell’inserimento lavorativo dei beneficiari agendo su due fronti: da un lato, lavorando sul potenziamento delle competenze personali e professionali dei giovani, dall’altro, stimolando la sensibilità di soggetti pubblici e privati. L’approccio dell’intervento sarà multi-disciplinare: i beneficiari verranno presi in carico in un’ottica di inserimento nel mondo lavorativo, ma riceveranno anche un supporto educativo e psicologico con l’obiettivo di raggiungere un grado di autonomia su vari aspetti della propria condizione.